Virginia di Castiglione: la più bella spia del secolo

Virginia Verasis di Castiglione, conosciuta anche come la Contessa di Castiglione, è uno dei personaggi femminili centrali del nostro Risorgimento. Il suo ruolo di spia si inquadra negli eventi successivi all’intervento piemontese nella Guerra di Crimea e con la partecipazione italiana al Congresso di Parigi, nella Primavera del ’56. In particolare, con la volontà di Cavour di avere in quella occasione la possibilità di ottenere da Napoleone III un suo intervento a favore del Piemonte contro l’Austria. Intervento questo, necessario per la liberazione del Lombardo Veneto vero e proprio primo passo verso l’Unità d’Italia.
La Contessa, a differenza di altre patriote italiane, non operò nei salotti letterari della penisola, noti luogo di scambio per le informazioni, o in una redazione clandestina, ma sul campo e in territorio straniero: ovvero, sul “Fronte Occidentale”. Una sorta di contraltare operativo al Colonnello Giuseppe Govone, considerato oggi il padre del Servizio Segreto Militare italiano, che in quel tempo si trova a organizzare la rete informativa piemontese contro l’Austria sul “Fronte Orientale”.
Tra le altre cose, Virginia fu tra le prime spie del Servizio Segreto del Ministero degli Esteri del Regno di Sardegna, nato nel 1854 per volere dello statista piemontese, e da lui in prima persona coordinato in diverse occasioni.